6-27; A. Thiery, La cultura e l'arte precarolingia e protomozarabica. Civ.) Forgot Your Password? Contributi alla storia della Langobardia meridionale, "Atti del Convegno, Monte Sant'Angelo 1978", a cura di C. Carletti, G. Otranto, Bari 1980; O. von Hessen, Alcuni aspetti della cronologia archeologica riguardanti i Longobardi in Italia, "Atti del 6° Congresso internazionale di studi sull'Alto Medioevo, Milano 1978", Spoleto 1980, I, pp. ; La necropoli altomedievale, 1995, p. acquisto libri on line Italia longobarda. Dagli avanzi di pasto delle deposizioni emerge un'alimentazione basata su allevamento di bovini e di equini, che conferma il quadro offerto dalle fonti scritte. Page 3/10. 1,5), in oro quasi puro. 323-345; P. Porta, Corrispondenza tra fonti storiche e documenti iconografici in epoca longobarda: note sul costume, ivi, pp. 441-461; id., I codici decorati dell'Archivio di Montecassino, I, I secoli VIII-X, Roma 1994b; G. Bertelli, Cultura longobarda nella Puglia altomedievale. 1-30; id., Committenza regia e pluralismo culturale nella "Langobardia Major", in Committenti e produzione artistico-letteraria nell'Alto Medioevo occidentale, "XXXIX Settimana di studio del CISAM, Spoleto 1991", Spoleto 1992, I, pp. 8° ancora di area romana, in specie dell'epoca di papa Adriano I (772-795) in S. Maria Antiqua. nel 2008), capoluogo di provincia. che, guidato da Alboino (m. nel 572) e organizzato in fare, cioè per gruppi di armati strutturati su base familiare, nella Pasqua del 568 dal Friuli iniziò la conquista d'Italia.Il quadro interpretativo, cui l'archeologia è chiamata a concorrere da questo cruciale momento in avanti, risponde prevalentemente a due ordini di quesiti, strettamente interconnessi: da un lato riguarda le modificazioni che intervennero presso i L. per effetto dell'inserimento nel nuovo contesto, per l'abbandono della cultura nomadica e della conseguente economia di rapina, per i processi d'acculturazione e d'assimilazione alla classe romana dirigente, cui essi si sostituirono; dall'altro tocca il problema dell'impatto dell'invasione in Italia, il suo effetto sui processi di continuità e di sopravvivenza del vecchio ordine tardoantico, problema rispecchiato nelle diverse ipotesi di periodizzazione dell'inizio del Medioevo, ovvero prima o dopo Carlo Magno. 188), e il monastero di S. Salvatore (Brogiolo, Lusuardi Siena, Sesino, 1989). : M. Cagiati, La zecca di Benevento, Rivista italiana di numismatica 28, 1915, pp. Il significato della scena resta tuttavia enigmatico (Melucco Vaccaro, 19882, p. 102): si può osservare che il cavaliere indossa la stessa corazza a lamelle dei portalancia della lamina di Agilulfo sopra uno himátion di foggia avara al pari della lancia (Werner, 1974, p. 111), ma invece dell'elmo lamellare corrispondente (Spangenfederhelm) porta quello a fasce (Spangenhelm), di cui si è detto in precedenza. 1.1 Le origini. nel 2008, ripartiti in 258 Comuni; densità 210 ab./km2). 137-426; A. Melucco Vaccaro, I Longobardi in Italia, Milano 1982 (19882); M. Falla Castelfranchi, Contributo alla conoscenza dell'edilizia religiosa nella Langobardia meridionale. 45-52; E. Possenti, Gli orecchini a cestello altomedievali in Italia, Firenze 1994; A.A. Settia, Longobardi in Italia: necropoli altomedievali e ricerca storica, in La storia dell'Alto Medioevo italiano (VI-X secolo) alla luce dell'archeologia, "Atti del Convegno internazionale, Siena 1992", a cura di R. Francovich, G. Noyé, Firenze 1994, pp. Isère), dove, oltre alle nicchie absidali, sono presenti anche le colonne, e una ripresa a quasi mezzo secolo di distanza in Alto Adige, nella chiesa di S. Benedetto a Malles, che denota la continuità e la fortuna di questo motivo anche durante la successiva età carolingia, soprattutto in area retica.Esempi dello stesso schema icnografico, nella sua variante a tre navate, sono rintracciabili nella chiesa di S. Giovanni Evangelista di Castelseprio, edificio che presenta almeno tre fasi costruttive distinte, dal sec. Sono gli esemplari di questo ultimo gruppo, tutti provenienti dai ducati del Nord - come in particolare le due crocette assai simili dalle necropoli di Collosomano di Buia (Udine, Mus. L'Altomedioevo, a cura di C. Bertelli, Milano 1994a, pp. Caserta), che potrebbe essere identificata come un rifacimento di epoca longobarda di un edificio paleocristiano. Cielo, Decorazione a incavi geometrizzanti nell'area longobarda meridionale, ivi, 1978, pp. 414-451; C. La Rocca Hudson, Città altomedievali, storia e archeologia, Studi storici 27, 1986, pp. 6° testimonierebbero la precocissima adozione del repertorio decorativo locale (Dorigo, 1988, p. 66; La Rocca, 1989; I Longobardi, 1990, p. 231).Un discorso a parte riguarda le fibule circolari con tre pendagli, tra i cui scarsi esempi è celebre quella con cammeo centrale trovata a Benevento (Oxford, Ashmolean Mus. 236ss. A epoca post-teodolindea dovrebbero appartenere secondo Frazer pure la montatura del pettine detto di Teodolinda (sec. ; Grierson, Blackburn, 1986). Lang., 1878; Codice diplomatico longobardo, II, a cura di L. Schiaparelli (Fonti per la storia d'Italia, 62), Roma 1933, pp. 1° a.C e il 17 d.C. (Strabone, Geographia, VII, 1, 3; Tacito, Annales, II, 45-46; Germania, 40-41). 141-147; Salmi, 1951, p. 23; Bertelli, 1983, p. 85; Parlato, 1994, p. 180); tra i resti si segnalano finte incrostazioni marmoree e una croce gemmata, con lettere apocalittiche pendenti dal braccio traverso, che mostra affinità con la simile decorazione del tempietto del Clitunno o sacello del Salvatore presso Campello sul Clitunno (prov. 351-360; Die Langobarden, ivi, pp. (Milano 1991), Roma 1991, pp. 259-260, 262; C. Bertelli, Sant'Ambrogio da Angilberto II a Gotofredo, in Il Millennio Ambrosiano, a cura di C. Bertelli, II, La città del vescovo dai Carolingi al Barbarossa, Milano 1988a, pp. I punti estremi sono: a N la Punta di Peschici nel Gargano, a E il Capo ... Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati. 373-406; D. Vicini, La civiltà artistica. 69-115; B. Toscano, Per la storia del San Salvatore di Spoleto, in Scritti di storia dell'arte in onore di Mario Salmi, I, Roma 1961, pp. (Ascoli Piceno 1995), Cinisello Balsamo 1995.F. Eine Untersuchung zur Stilentwicklung anhand der Grabfunde (Antiquitas, 3, 15), Bonn 1973; J. Werner, Nomadische Gürtel bei Persern, Byzantinern und Langobarden, in La civiltà dei Longobardi in Europa, "Atti del Convegno internazionale, Roma-Cividale del Friuli 1971" (QuadALincei, 189), Roma 1974, pp. Schlaufenornamentik (Dorigo, 1988, p. 47-48), l'esistenza di cicli pittorici legati all'edilizia civile. 1-36; San Vincenzo al Volturno, a cura di R. Hodges (Archaeological Monographs of the British School at Rome, 7), I, London 1993; La storia dell'Alto Medioevo italiano (VI-X secolo) alla luce dell'archeologia, "Atti del Convegno internazionale, Siena 1992", a cura di R. Francovich, G. Noyé, Firenze 1994; M. Ricci, L'ergasterion altomedievale della Crypta Balbi in Roma, in Arti del fuoco in età longobarda. 316-341; C.G. Longobardi. 497-520; M. Rotili, Origini della pittura italiana, Bergamo 1963, pp. Tale concetto si è venuto precisando nel contenuto semantico solo in... Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati. 153-166; G. de Francovich, Il problema delle origini della scultura cosidetta 'longobarda', ivi, pp. 695-708; G. Bertelli, M. Falla Castelfranchi, Canosa di Puglia fra Tardoantico e Medioevo, Roma 1981; U. ARTE LONGOBARDA Barbari Soprattutto oreficeria, dato che si trattava di popolazioni nomadi. 6° e 7° nel Mediterraneo (C. Bertelli, 1994c, p. 146). 116-130, 295-339, 349-382, 496-586; A. Melucco Vaccaro, I Longobardi in Italia, Milano 19882 (1982); Insediamenti fortificati e contesti stratigrafici tardoromani e altomedievali dell'area alpina e padana, "Seminari sul Tardoantico e l'Altomedioevo nell'area alpina e padana, Villa Vigoni-Menaggio 1988", a cura di G.P. 1°, è documentata in modo inadeguato attraverso vecchi rinvenimenti e scavi ispirati dall'archeologia razziale. Kolloquium über frühmittelalterliche Skulptur, Heidelberg 1968", a cura di V. Milojcic, Mainz a. R. 1969, pp. 7° nel regno, come preparazione di una moneta reale e nazionale, si ebbero emissioni anomale. Verona; Lusuardi Siena, 1989b) e i citati frammenti provenienti dalla chiesa milanese di S. Maria d'Aurona, sono esempi guida dell'evoluzione e maturazione di un gusto che trova la sua più compiuta affermazione nella volontaria e cosciente ripresa di impianti compositivi di sapore classico e negli evidenti accenti latini, pur nelle specifiche varianti regionali. Arte longobarda (2) - Skuola.net Longobardi (o Langobardi) Popolazione germanica che appare nelle fonti scritte nel 5° sec., quando ).Collegata al ducato di Spoleto è inoltre l'importante abbazia di Farfa, dove è stato riconosciuto come databile al terzo quarto del sec. Una conquista, un ducato, una cultura, Vicenza 1983; F. Aceto, Sculture in costiera di Amalfi nei secoli VIII-X: prospettive di ricerca, Rassegna storica salernitana, n.s., 1-2, 1984, pp. libri vendita Italia longobarda. 6° e la metà ca. 96-97; G. Bertelli, 1994, pp. Entrati attraverso il Friuli nel 568, i L. si stanziarono nella pianura Padana, in Toscana, nell'Umbria, nella Marsica, nelle Marche meridionali e infine nel Sannio, da dove si irradiarono verso la Campania, la Daunia, la Lucania, il Bruzio superiore, con l'eccezione dei ducati di Napoli, Gaeta, Amalfi e Sorrento, in mano bizantina.Il dominio dei L. nell'Italia centrosettentrionale si interruppe nel 774, quando i Franchi, su sollecitazioni papali, ne conquistarono il regno. 275-279), come pure i brani lacunosi con finte crustae marmoree e prati gialli arricchiti da fiori rossi conservati nella grotta di S. Michele a Monte Sant'Angelo sul Gargano e il più noto affresco detto del Custos ecclesiae, recentemente ascritto alla prima metà del sec. Arena, L. Paroli, Museo dell'Alto Medioevo, Roma (Itinerari dei musei, gallerie, scavi e monumenti d'Italia, n.s., 21), Roma 1993; G. Ciampoltrini, La falce del guerriero e altri appunti per la Tuscia fra VI e VII secolo, ArchMed 20, 1993, pp. (Ascoli Piceno 1995), Cinisello Balsamo 1995.A. 8° va ascritto il ciclo, recentemente restaurato, del tempietto di Seppannibale in territorio di Fasano (prov. 171, 345-352, 429-437; III, 1, a cura di C. Brühl (Fonti per la storia d'Italia, 64), Roma 1973, pp. Menis, Longobardi d'Italia, Udine 1990; S. Tavano, Romani e Longobardi fra l'Adriatico e le Alpi. Pordenone). Cristiano), secondo la tradizione donata dall'ultimo re dei L. (757-774) al monastero di S. Giulia, è un'opera assai discussa e ancora non esaustivamente studiata, la cui valutazione è resa difficile dai numerosi rimaneggiamenti che dovette subire. Campano) decorato a intreccio (Aceto, 1990). Avellino), databile tra la fine del sec. I quartieri più occidentali formano ... Regione dell’Italia meridionale (19.358 km2 con 4.076.546 ab. Tra le più antiche testimonianze di una attività pittorica legata alla presenza dei duchi longobardi è da annoverare il ciclo di Santa Sofia a Benevento (v.). Un successivo esempio analogo è il castrum longobardo di Avella (prov. Si allunga da NO a SE, fra i mari Adriatico e Ionio, limitata a O dal Molise, dalla Campania e dalla Basilicata. Gli edifici più antichi eretti in epoca longobarda in Italia, e in particolare nella capitale del regno, Pavia, sono andati in gran parte distrutti o sono stati ampiamente rimaneggiati in età successive; tuttavia, è possibile individuare una tendenza di sviluppo in direzione anticlassica attraverso i pochi resti ancora visibili e alcune ricostruzioni grafiche. 414-451; La necropoli longobarda di Trezzo sull'Adda, a cura di E. Roffia, Firenze 1986; I. Bóna, Ungarns Völker im 5. und 6. Kloos, Zum Stil der langobardischen Steininschriften des achten Jahrhunderts, ivi, pp. In questi plutei sembra prendere il sopravvento, inoltre, l'immediatezza espressiva che nell'essenzialità del simbolo trova la diretta e inequivocabile trascendenza del messaggio cristologico.La dicotomia del sec. Von der Unterelbe nach Italien, a cura di R. Busch, Neumünster 1988, pp. Bognetti, L'età longobarda, 4 voll., Milano 1966-1968; H. Belting, Probleme der Kunstgeschichte Italiens im Frühmittelalter, FS 1, 1967, pp. 9° si ebbero emissioni anche a Salerno, attiva a partire dall'epoca di Siconolfo (839-849), con tipi identici, in oro e argento, a quelli contemporanei di Benevento (Roma, Gab. Raccolte di Arte Antica), mentre il motivo delle piccole volute contrapposte è paragonabile a esempi di scuola ligure, intesi come motivi geometrici di botteghe itineranti di tradizione ispano-visigota (Casartelli Novelli, 1978). Il periodo di regno di Carlo Magno, sostenuto dalla Chiesa, fu un’epoca di pace che permise un grande risveglio culturale ispirato all’arte classica e all’arte bizantina. 7-75; R. Elze, Per la storia delle corone del tesoro di Monza, "Atti del 6° Congresso internazionale di studi sull'Alto Medioevo, Milano 1978", Spoleto 1980, II, pp. di Castelvecchio), con tralci in filigrana e alveoli a goccia, costituendo una coppia dovrebbero appartenere a una fase precedente a quella dell'assunzione del costume mediterraneo e con la loro datazione agli ultimi decenni del sec. Capitolare, CXLVIII, c. 7v); nelle iniziali, poi, composte da fogliami, animali, intrecci, è possibile scorgere una rielaborazione di modi provenienti dalle Isole Britanniche e diffusi nei secc. 68-71; L.R. 6°; nelle miniature sono presenti sia esperienze di età tardoantica sia altre del tutto nuove, legate, in specie, al mondo sasanide, per la disposizione degli animali acquatici (Bertelli, 1983, pp. Mus., Pr. 6° (Romanini, 1988, p. 235; Righetti Tosti-Croce, 1988a). A dopo l'883, probabilmente durante l'esilio capuano, vanno ricondotti i manoscritti conservati a Montecassino (Bibl., 37; 175), contenenti rispettivamente l'opera medica di Galeno e Ippocrate, arricchito da disegni botanici, e il Commentarius in Regulam s. Benedicti di Paolo Diacono. Note preliminari, Bessarione 9, 1992, pp. Il programma della committenza regia denuncia l'uso consapevole delle simbologie del potere e i caratteri di un chiaro programma organico, tanto nella produzione architettonica quanto in quella dei manufatti artistici (Romanini, 1992, pp. - erano noti corredi con gli attrezzi dell'arte, fosse attribuito in esclusiva il compito di riprodurre gli oggetti più tradizionali del costume, nei quali si esibiva l'appartenenza tribale e razziale; i recenti trovamenti a Roma (crypta Balbi) di avanzi di lavorazione relativi proprio a questi manufatti gettano tuttavia una luce nuova su tutta la problematica. e in particolare il più sfarzoso, quello dalla tomba 119 di Castel Trosino (Roma, Mus. di Paolo Diacono, secondo la quale i L. furono promotori e committenti di molte nuove costruzioni.Nel campo dell'edilizia civile, il primo periodo della dominazione longobarda appare contrassegnato dal riuso di strutture preesistenti ascrivibili alla dominazione gota, generalmente ubicate a ridosso delle mura o presso le porte cittadine, secondo una tendenza insediativa tipicamente germanica. 1107-1122; S. Casartelli Novelli, La diocesi di Torino (Corpus della scultura altomedievale, 6), Spoleto 1974; D. Gioseffi, Le componenti islamiche nell'arte altomedievale in Occidente, in Aquileia e l'Africa, "Atti della IV Settimana di studi aquileiesi, Aquileia 1973" (Antichità altoadriatiche, 5), Udine 1974, pp. Gli affreschi vengono datati alla metà del sec. di Napoli, a.a. 1968-1969; M. Rotili, La basilica dell'Annunziata di Prata, monumento di età longobarda, "Atti del II Congresso nazionale di archeologia cristiana, Matera 1969", Roma 1971, pp. 16-81; id., Castelseprio e Milano, in Bisanzio, Roma e l'Italia nell'Alto Medioevo, "XXXIV Settimana di studio del CISAM, Spoleto 1986", Spoleto 1988b, II, pp. - Secondo l’antico mito longobardo delle origini, i Longobardi, provenienti dalla Scandinavia, sarebbero partiti verso il continente ... (o langobardi)  Popolazione germanica che appare nelle fonti scritte nel 5° sec., quando si stanziò nell’area dell’od. ], Anthemo (che forse operò ancora con Ratchis). Il centro di irradiazione fu Aquisgrana, sede della corte, ma gli impulsi spirituali della cosiddetta Renovatio carolincia, "Rinascenza carolingia", con cui Carlo Magno raccolse alla sua corte i maggiori intellettuali e promosse in tutto l'impero la diffusione delle scuole, … Enciclopedia dell' Arte Medievale (1996). Saggi, cat. Letteratura critica. La novità è rappresentata dalle serie da tavola in argilla depurata decorata a impressione, che giunse anche in Italia, a sua volta presto sostituita dalle produzioni mediterranee tardoimperiali. 83-96; M. Marcenaro, Il battistero paleocristiano di Albenga. 40ss. 231ss.) Un altro impianto basilicale dalla chiara spazialità di ascendenza paleocristiana - dubitativamente ascritto tra la fine del sec. 42ss.). Arslan, Una riforma monetaria di Cuniperto, re dei Longobardi (688-700), Numismatica e antichità classiche 15, 1986, pp. Ad artefici formatisi nelle botteghe orafe italiche di età longobarda si potrebbe infine attribuire la Cruz de los Ángeles di Oviedo (Mus. 57-89; E.A. 467-486; B. Krüger, Die Germanen. Treccani Scuola è la piattaforma digitale con cui Treccani entra nel mondo della scuola superiore, proponendo una modalità di apprendimento nuova, più approfondita e coinvolgente. 42ss.). per l'area della Lombardia (Peroni, 1984; Lomartire, 1994a, pp. anche un mosaico con il ritratto equestre di Teodorico, sia in alcuni edifici religiosi. Cammarata, ivi, pp. 105-112; G. Bergamini, La pittura medievale in Friuli-Venezia Giulia, ivi, pp. SS. Urbanistica ed edilizia dal IV al IX secolo (Documenti di archeologia, 2), Mantova 1993; San Vincenzo al Volturno, a cura di R. Hodges (Archaeological Monographs of the British School at Rome, 7, 9), I-II, London 1993-1995; J. Mitchell, The Crypt Reappraised, ivi, I, 1993, pp. 70ss. 6°, costituisce una delle prime manifestazioni autonome della tecnica edilizia militare longobarda, che si rivela estremamente raffinata negli spigoli rafforzati da conci angolari di calcare e nell'inserimento di bugne emisferiche nella muratura (Peduto, 1990, p. 364). 287-312; 29, 1916, pp. 257; III, 1, 1973, nr. Il regno, i Franchi, il papato, libri best seller Italia longobarda. 94-143; J. Hubert, J. Porcher, W.F. 255-284; D. Gioseffi, Cividale e Castelseprio, in Aquileia e Milano, "Atti della III Settimana di studi aquileiesi, Aquileia 1972" (Antichità altoadriatiche, 4), Udine 1973, pp. Struttura tribale e resistenze pagane (CISAM, 6), Spoleto 1983; A. Peroni, Architettura e arredo decorativo dal VI all'XI secolo, in Le sedi della cultura nell'Emilia Romagna. 393-400; W. Kurze, La lamina di Agilulfo: usurpazione o diritto?, ivi, pp. (NürnbergFrankfurt a. M. 1987-1988), Nürnberg 1987, pp. Successivamente egli decentrò le emissioni di 'stellati', in una serie di zecche cittadine 'flavie': Ivrea, Lucca, Milano, Novate, Pisa, Piacenza, Pombia, Reggio Emilia, Sibrium (Castelseprio), Pavia, Treviso, Vercelli, Vicenza. 6° e gli inizi del 7°, suddivisibili in tre gruppi fondamentali: abitazioni con basi in muratura e alzato in legno; interamente in legno e parzialmente interrate; con basi in muratura a secco e alzato in legno. 10°, in specie con quelle di un Exultet (Roma, BAV, Vat. Ultimamente analizzati (G. Bertelli, 1994), essi hanno rivelato tangenze stilistiche sia con il ciclo della Santa Sofia a Benevento sia con gli affreschi di S. Vincenzo al Volturno, ponendosi così come un episodio pittorico di altissima qualità. o dalla tomba 56 di Szentendre (Budapest, Magyar Nemzeti Múz. È anzi a uno di questi ultimi, Gian Piero Bognetti, poi seguito da Gina Fasoli e da Carlo Guido Mor, che è dovuto un particolare interesse per le fonti archeologiche, intese per il momento solo come reperti di necropoli, e per la possibilità da esse offerta di trovare risposta a interrogativi sorti in sede storiografica; allo stesso Bognetti si deve il merito di aver affidato a un'équipe di archeologi polacchi, a partire dal 1962, i primi scavi scientifici programmati, in area di abitato (Castelseprio, Torcello) e non più di necropoli. L’arte orafa . 531-561; id., I plutei gemelli "di" e "da" Santa Reparata: nota di analisi testuale, in La chiesa dei Santi Giovanni e Reparata in Lucca. Brindisi). 8° si apre in Italia con una situazione politica di relativa stabilità, di rifiorite possibilità economiche e di scambi culturali. Il quadro che emerge dalle ricerche archeologiche in Ungheria, particolarmente ricco, consente di ricostruire anche 'case della morte', lunghe costruzioni rettangolari con copertura sostenuta da pali, che verosimilmente riproducono tipologie abitative. art). (Cividale del Friuli-Villa Manin di Passariano 1990), Milano 1990; G.P. Capitolare, 490), prodotto tra la fine del sec. Oriente e Occidente nell'Alto Medioevo, Padova 1968; M.G. Tale particolare connotazione delle opere campane nei secc. La datazione dell'edificio è stata ipotizzata dall'esame della tecnica costruttiva in opus incertum presente nelle torri della prima cinta della città di Benevento, edificate nel periodo iniziale dell'occupazione longobarda. Brogiolo, Trasformazioni urbanistiche nella Brescia longobarda: dalle capanne di legno al monastero regio di S. Salvatore, in S. Giulia di Brescia. 116-130; J. Tejral, Probleme der Völkerwanderungszeit nördlich der mittleren Donau, ivi, pp. Popolazione germanica originaria della Scandinavia, stanziatasi stabilmente nei pressi dell’Elba nel 1° secolo. L'abside comunica con il deambulatorio tramite una serie di sei archetti su colonnine tortili fittili impostate su uno stilobate. Non a caso la produzione artistica attivata da questa committenza regia longobarda del sec. 8° e gli inizi del seguente, sono stati individuati motivi decorativi derivati dalla tradizione protocristiana, come per es. Un precoce esempio di questa icnografia è costituito dalla chiesa cimiteriale di S. Giovanni in Conca a Milano, la cui ricostruzione su un precedente impianto paleocristiano sembra risalire a età teodolindea. 91ss. 433-460; M. Brozzi, Topografia e struttura dei cimiteri longobardi di 'Forum Iulii' (Cividale del Friuli), ivi, pp. Del primitivo impianto sono riconoscibili l'abside maggiore - mutila nel lato superiore, pentagonale all'esterno e semicircolare all'interno -, parti delle due absidiole laterali e il muro della navata destra. Potenza), per la particolare raffinatezza del lavoro in filigrana (Napoli, Mus. L'esterno del monumento è articolato da arcate cieche, di chiara ascendenza bizantino-ravennate, motivo posto in rapporto con la filiazione successiva degli archetti pensili dell'architettura romanica (Peroni, 1989). Cristiano), le lastre dell'antico duomo di Modena (Mus. 73-100; S. Lusuardi Siena, Insediamenti goti e longobardi in Italia settentrionale, ivi, 1989a, pp. A un momento posteriore, probabilmente da collocarsi nell'ambito della prima metà del sec. Bognetti, Sul tipo e grado di civiltà dei Longobardi in Italia secondo i dati dell'archeologia e della storia dell'arte, in Arte dell'Alto Medioevo nella regione alpina, "Actes du IIICongrès international pour l'étude du Haut Moyen Age, Lausanne 1951", Olten-Lausanne 1954, pp. 6°, si stanziò nelle sedi della Moravia, dell'Austria Inferiore e della Pannonia assumendovi un ruolo egemone) hanno fornito considerevoli materiali, che, sebbene ancora in corso di valutazione, permettono di gettare uno sguardo sul momento iniziale di formazione della cultura artistica dei L. (Bóna, 1987; Tejral, 1987; 1988; Dorigo, 1988; Menke, 1990). Chiesa di Santa Sofia a Benevento. In questa lastra, per una committenza ducale consapevole e per la volontà cosciente di enfatizzare il rapporto del potere con la realtà locale, operò un artista indigeno, legato alla tradizione autoctona. Aggiornamento dell'opera di Emile Bertaux, Roma 1978, IV, pp. 8° per confronti con lavori a smalto affini, ma non si tratta di un punto di vista definitivo (Elbern, 1988, p. 61; Frazer, 1988, p. I barbari in Italia (Antica Madre, 7), Milano 1984, pp.
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